Autore: Redazione
05/05/2017

Un consorzio ad tech standardizza il people-based mktg e lancia la sfida agli OTT

AppNexus, LiveRamp, MediaMath, Index Exchange, LiveIntent e Rocket Fuel uniscono le forze per facilitare il processo di buying e migliorare la qualità del targeting

Un consorzio ad tech standardizza  il people-based mktg e lancia la sfida agli OTT

È stato lanciato ieri un consorzio ad tech che include al suo interno attori quali AppNexus, LiveRamp, MediaMath, Index Exchange, LiveIntent e Rocket Fuel, con l’obiettivo di abilitare uno standard per consentire agli advertiser di utilizzare strategie di people-based marketing nelle pianificazioni in programmatic. Una modalità, spiega The Drum, molto simile al targeting deterministico offerto da Facebook e Google. E uno sviluppo significativo per tutto il settore: con questo lancio, infatti, viene offerta una reale alternativa ai due walled garden nel campo dell’automazione pubblicitaria. Un settore concentrato La creazione di un unico standard, infatti, incrementa l’efficienza degli investimenti media in programmatic attirando i budget degli inserzionisti. Secondo il recente rapporto di Zenith, “Top 30 Global Media Owners”, Google e Facebook nel 2016 hanno rappresentato il 20% del mercato pubblicitario a livello globale, in crescita rispetto dall’11% del 2012. Insieme le due aziende hanno rappresentato il 64% della crescita globale del mercato tra il 2012 e il 2016. Cosa cambia Allo stato attuale, il processo di bidding sui canali programmatic si basa su identificatori di proprietà come i cookie - ai quali ci si riferisce spesso come targeting determistico. Ciò però crea dei problemi concreti, perché è difficile individuare e riconoscere l’identità del consumatore tra diversi buyer e seller, o tra device. Questo è uno dei motivi per cui Facebook e Google offrono un targeting più avanzato: dispongono di dati reali sugli utenti e hanno asset sterminati. Con l’aggiunta della risoluzione delle identità da parte delle sopraccitate società ad tech, i marketer potranno erogare contenuti più rilevanti con benefici sulla consumer experience. Questo consorzio promette, infatti, di incrementare la precisione della profilazione, rendendola simile a quanto offrono oggi Facebook e Google. Una missione impossibile?