Autore: Redazione
20/01/2017

The Gira: unconventional marketing in un viaggio lungo la penisola, con un’ape calessino

Tra i progetti realizzati dalla società, di cui Alberto Nava è a.d. e tra i fondatori, quelli con Alpitour, Action Aid e Generali

The Gira: unconventional marketing  in un viaggio lungo la penisola, con un’ape calessino

Girare l’Italia con un’ape calessino attraversando molti piccoli paesi, senza percorrere autostrade e con la possibilità di imbattersi in un imprevisto a ogni angolo della strada, riscoprendo le bellezze nascoste della nostra penisola e della Francia: tutto viaggiando a una velocità massima di 60 km/h. Questi sono gli ingredienti con cui il progetto The Gira trasforma un viaggio in una vera e propria avventura lungo tutta la penisola (e non solo). Un format che piace non solo ai turisti privati, ma anche ai grandi brand, che scelgono questo modello come nuova tipologia di promozione e di marketing. The Gira, startup fondata nel maggio del 2015 da un gruppo di manager ed imprenditori ha lanciato la sua prima avventura il 21 luglio 2015 e annovera tra gli azionisti anche RCS Sport e Premiaweb srl. “L’idea - racconta Alberto Nava, amministratore delegato e uno dei soci fondatori - è nata dal racconto di uno dei soci che nel 2014 ha partecipato in India alla Rickshaw Run, una folle gara in cui su tuk-tuk, mezzi a 3 ruote, si percorrono 3.500 km”.
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Unconventional marketing “Parallelamente ai viaggi avventura - continua Alberto Nava - abbiamo lanciato un secondo modello di business legato all’unconventional marketing. L’obiettivo, in questo caso, è utilizzare i tuk-tuk, che rappresentano mezzi divertenti e simpatici, per comunicare dei marchi aziendali e associarli ai valori di libertà, energia, positività che una scorribanda tra le bellezze dell’Italia sa trasmettere. Tendenzialmente, le aziende che si rivolgono a noi sono alla ricerca di progetti di comunicazione che nascono con degli eventi e diventano oggetto di un racconto appassionante che punta al coinvolgimento del pubblico attraverso i social networks. Una volta definito il progetto e l’obiettivo, quindi, su un percorso prestabilito scegliamo un focus legato al brand per cui lavoriamo e facciamo in modo che venga raccontato da influencer e blogger. Noi lo chiamiamo unconventional marketing, altri lo definiscono native advertising. Siamo partiti sin da subito con aziende come Generali, TIM e Agriturismo.it ed i progetti hanno avuto un notevole successo. Nel 2016, ad esempio, abbiamo costruito un progetto ancora più ampio con Generali e abbiamo lavorato con GNV, Alpitour, Action Aid”.