Autore: Redazione
15/06/2018

Il mercato delle news nel mondo secondo Reuters Institute

È in calo l’utilizzo dei social per informarsi, mentre in Italia si osserva un trend stabile nell’uso del paywall e l’importanza dell’autorevolezza del brand editoriale in ottica anti fake news

Il mercato delle news nel mondo secondo Reuters Institute

Reuters Institute for the Study of Journalism e l’Università di Oxford hanno rilasciato ieri il Digital News Report 2018, arrivato alla sua settima edizione. Tra i risultati chiave emerge il proseguimento della tendenza relativa al calo dell’uso dei social network per consultare le notizie, per via soprattutto delle fake news e degli haters. Addirittura, solo il 23% degli utenti dice di fidarsi delle notizie sui social rispetto a un sentimento di fiducia generale verso le notizie del 44%. In questo contesto le persone credono che editori e piattaforme siano responsabili dei processi di gestione e controllo delle fake news. Un trend che viene compensato dall’aumento dell’utilizzo delle app di messaggistica per accedere alle notizie, come WhatsApp, un fenomeno riscontrabile soprattutto tra i giovani. Un altro tema sottolineato dal report è l’aumento della quota di persone disposte a pagare per le news online, con punte significative nei Paesi del Nord Europa, tra cui Svezia e Norvegia.

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L’Italia

Il mercato delle news online è ancora dominato dai player tradizionali, ma per la prima volta si registra un più ampio impatto da parte di alcuni brand digital. In termini di reach gli attori più rilevanti sono la Repubblica, Il Corriere della Sera e Il Fatto Quotidiano, insieme alle versioni web dei broadcaster (Rai, Mediaset, Sky). Cresce anche il peso del sito web dell’ANSA, la principale agenzia di stampa del nostro Paese è al terzo posto. In aumento anche l’influenza dell’informazione locale (Il Messaggero e Quotidiano.net), mentre nel rapporto è evidenziata la performance di FanPage.it, in crescita dell’11%, grazie all’utilizzo dei social e alla rilevanza internazionale delle inchieste condotte dalla testata. Rimane stabile la quota di italiani che paga per fruire le news online (12%), nonostante sempre più giornali, dopo i primi esperimenti del Corsera risalenti al 2016, e all’introduzione di un modello freemium da parte di la Repubblica, abbiano inserito qualche barriera nella distribuzione gratuita di notizie (Il Fatto Quotidiano, La Stampa, e Il Messaggero). ANSA è il primo brand per fiducia, seguito da Il Sole 24 Ore (primo tra i quotidiani) e da Sky TG24. Il risultato conferma l’importanza e l’autorevolezza del brand nell’attuale contesto informativo.

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