Autore: Redazione
06/11/2020

IED e Fandango Club Group discutono sul futuro della industry degli eventi all’insegna del phygital

La live communication tornerà sul territorio ma non farà più a meno del digitale; dal confronto online tra operatori emerge la figura di un professionista a tutto tondo tra hard skill, soft skill, e nuove competenze

IED e Fandango Club Group discutono sul futuro della industry degli eventi all’insegna del phygital

Soft skill, hard skill, nuove competenze ma anche tradizionali. E conoscenza del digitale, con una marcia in più: la capacità di usarla creativamente. Oltre alla volontà di continuare a formarsi, nella modalità che viene chiamata “life learning”. Insomma, il comunicatore del futuro dovrà essere estremamente competitivo su ogni fronte, e in particolare se vuole occuparsi di eventi.

La discussione sul futuro dell’event management e della live communication, letteralmente stravolti dalla pandemia da Covid-19, è stata organizzata dallo IED con Fandango Club Group, che ha radunato una serie di professionisti del settore per cercare di individuare i futuri paradigmi del mercato degli eventi, partendo da un presupposto: si tornerà senz’altro alla presenza, ma la dimensione digitale non verrà mai più abbandonata.

La convention “Five Red Points” si è tenuta in modalità online ieri con la conduzione di Elena Sacco, Direttore della Scuola di Comunicazione IED Milano e Direttore IED Alumni Relations, e Michele Budelli, CEO Fandango Club Group e Coordinatore della Specializzazione di Eventi e PR, Corso Triennale in Design della Comunicazione IED Milano.

Prima parola d’ordine: phygital

"Phygital" è l’ennesimo acronimo che ha preso piede durante il confinamento per contraddistinguere il modello degli eventi in futuro, che si svolgeranno in parte dal vivo ma sempre con la possibilità di partecipare in collegamento streaming. Discovery sta preparando per il 2021 uno show dedicato ai motori che si svolgerà tra Milano e l’area metropolitana con in coinvolgimento dell’Autodromo di Monza, e il canale del gruppo televisivo Motor Trend.

«Sarà un evento “misto” e completo, in grado di coinvolgere a 360° sia i clienti sia i nostri telespettatori grazie alla tecnologia» spiega Massimo Cottura, Brand Solution Creative Account di Discovery Italia. In tema di best practice da applicare alla nuova realtà degli eventi, «l’esperienza che stiamo vivendo ci porta in primo luogo a riflettere alla modalità con cui ci relazioniamo con i nostri clienti e alla grande responsabilità con cui dobbiamo gestire i messaggi da ora in poi».

Per Laura Boy, Event manager di Dude, «non si deve fare l’errore di usare nell’evento virtuale lo stesso approccio che veniva utilizzato per un evento fisico» per cui le buone pratiche devono tenere conto di come le persone reagiscono diversamente rispetto alle due modalità.

Seconda parola d’ordine: less is more

Andrea Baccuini, Partner di Big Spaces, sottolinea la grande voglia di ristabilire i contatti e la necessità di restituire al settore la dimensione dal vivo e all’aperto. Ma soprattutto riporta l’attenzione sul fatto che gli eventi dovranno assumere una dimensione più coerente con le nuove necessità e condizioni create dalla pandemia: «I nuovi grandi eventi saranno più contenuti. Probabilmente non avremo più adunate da 400mila persone, e naturalmente questo avrà un impatto sui prezzi che si alzeranno. Il pubblico sarà costretto a scegliere, a selezionare ciò che gli piace di più. Andremo a meno eventi ma saranno quelli buoni, quelli che per noi contano davvero. In quest’ottica, il modello phygital si accompagnerà con il concetto di lessi s more».

Le competenze per l’event manager del futuro

Dalle conversazioni condotte ieri emerge una figura di professionista degli eventi molto competitiva. «Analizzando le competenze del mercato del lavoro nei prossimi tempi – spiega Simona Nicastro, Marketing and Business development manager di Phyd – rileviamo che al fianco delle conoscenze professionali tradizionali, sarà necessario sviluppare le competenze trasversali, le cosiddette soft skill, e dovranno essere allineate con la preparazione nelle materie STEM e digitali, di cui c’è carenza in Italia. Inoltre è necessario formarsi e aggiornarsi costantemente».

Ma non basta: le nuove esigenze in termini di sicurezza, sanificazione, aspetti legali comportano la necessità di essere preparati anche in quelle. Inoltre per Guido Bonarelli, Senior Director of Marketing EMEA e Asia di Viacom (Mtv) il professionista degli eventi del futuro deve conoscere la tecnologia e saperla utilizzare in modo creativo: «La creatività deve essere nativa della piattaforma, e non pensata per essere trasferita da una piattaforma all’altra».

Per Filippo Richeri, Partner di Fasten Seat Belt, è necessario organizzare le competenze in maniera trasversale per poterle scaricare nei progetti secondo necessità. Ma soprattutto, conclude Bonarelli, «bisogna avere una grandissima voglia di fare, perché la competizione è e sarà selvaggia soprattutto all’inizio della carriera».