L’Espresso recupera la testata delle origini e lancia il restyling grafico da domenica 26 febbraio
In edicola con la Repubblica, il settimanale, diretto da Tommaso Cerno, nella nuova versione riprende la tradizione degli esordi nel 1955. E scommette su lettura e approfondimento

L’Espresso nasceva 62 anni fa e da allora ha voluto essere una voce dissonante rispetto al conformismo imperante, mentre oggi si impegna a “squarciare il rumore” di fondo dell’indignazione diffusa a cui manca la comprensione profonda della realtà. Si torna alla testata storica per guardare al futuro puntando unicamente sulla propria tradizione e sulla propria natura. L’Espresso è sempre la testata delle inchieste e degli approfondimenti su ogni aspetto del reale.
Oltre alle modifiche intervenute sul giornale è stata realizzata una profonda riforma grafica all’insegna dell’eleganza formale, della chiarezza espositiva, e di un format che va oltre il newsmagazine per diventare uno strumento più completo, quasi come un libro settimanale. All’interno del giornale, servizi più ampi, sezioni tematiche sviluppate in ogni possibile risvolto delle questioni che vengono affrontate, analisi di grandi firme italiane e internazionali. Il nuovo L’Espresso scommette sulla lettura “lineare” e profonda che sta crescendo come effetto del sovraccarico informativo della rete.