CPA e AIR3 contro il “brokeraggio” dei registi in occasione delle gare per gli spot
La neonata associazione che raggruppa le case di produzione, insieme a quella che riunisce i director, prende posizione su una pratica che genera un workflow poco corretto: e chiede l’interessamento anche dell’ADCI
CPA - il neonato organismo che raduna per ora dodici case di produzione che hanno come obiettivi, tra gli altri, la “moralizzazione” del mercato e una regolamentazione dei rapporti con gli interlocutori che ne determinano le loro attività - inizia a far sentire la sua voce e ad allearsi con altre associazioni della filiera per prendere posizione sulle principali tematiche del settore. Su una di queste, annosa quanto palesemente trascurata, appunto, CPA ha deciso di denunciare il malcostume di un “brokeraggio” dei registi, che vengono opzionati in vista di prossime gare dalle case di produzione ma, poi, nemmeno proposti, generando un workflow poco corretto che danneggia non solo i registi stessi ma, anche, le cdp. Per questo, il neonato organismo di queste ultime ha deciso di prendere posizione con AIR3, l’associazione che riunisce 93 registi e di cui sono presidente Francesco Nencini e v.p. Carlo A. Sigon. “A fronte di queste disfunzioni - dichiarano quest’ultima e l’organizzazione di cui è portavoce Giovanni Bedeschi, che ne è anche consigliere insieme a Luca Fanfani e Stefano Quaglia - invitiamo, perciò, le case di produzione attive sul mercato pubblicitario e l’ADCI, nell’ottica di migliorare il lavoro di tutti, a incontrarsi per stabilire una prassi congiunta di convocazione dei registi in gara”.